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Bilancio di previsione 2024: garantita la qualità dei servizi

sab 13 gen, 2024

Basiglio (11 gennaio 2024) – L’aumento significativo dell'inflazione e dei costi energetici (che, seppur scesi recentemente, rimangono superiori al periodo precedente il conflitto Russia-Ucraina) si è inevitabilmente tradotto in un maggiore costo dei servizi offerti dal Comune, cui si aggiunge un rilevante incremento dei vari accantonamenti richiesti dallo Stato agli enti locali. Il tutto in un contesto che, anche nel nostro Comune, non sfugge ai trend rilevati a livello nazionale: l’aumento delle famiglie in condizione di sofferenza economica e una popolazione sempre più anziana che ha bisogno di interventi adeguati.

In uno scenario così complesso e, dal punto di vista macroeconomico, incerto come rilevano i principali analisti italiani ed europei, il Consiglio comunale ha approvato alla fine dell’anno il Bilancio di previsione 2024 con l’obiettivo di consentire al Comune di continuare a erogare servizi di alta qualità. Infatti, il gradimento complessivo da parte della cittadinanza, secondo un recente sondaggio, è tra il 70% e il 97%. È emerso anche che «oltre nove cittadini su dieci sono soddisfatti della qualità della vita a Basiglio, mostrando un livello di apprezzamento tra i più alti in Italia». 

Un documento complesso, il Bilancio di previsione, che ha un principio di fondo: deve necessariamente chiudere in pareggio.

Dopo un lungo lavoro di riduzione delle inefficienze, l’avvio di percorsi puntuali per il recupero dell’evasione fiscale e dei crediti, con il conferimento dei necessari mandati legali, la razionalizzazione dei servizi mantenendo un elevato standard qualitativo, il Consiglio comunale, a maggioranza, ha scelto convintamente di mantenere e, laddove possibile, di migliorare la risposta alle domande sociali crescenti della cittadinanza, approvando un adeguamento dell’addizionale IRPEF comunale.

«Abbiamo dovuto assumere una decisione responsabile – evidenzia la sindaca Lidia Reale – chiedendo ai cittadini lo sforzo di un ulteriore contributo mediamente di cinquanta centesimi al giorno per riuscire a garantire servizi che hanno raggiunto, a causa dell’aumento dei prezzi, livelli di costo molto elevati. L’incertezza dell’andamento economico non ci rassicura a fronte di uno scenario in cui stanno crescendo sensibilmente i bisogni sociali e le esigenze delle generazioni giovani come di quelle più anziane. Non vogliamo in alcun modo ridurre la qualità dell’offerta – prosegue il primo cittadino – pur salvaguardando i redditi più bassi, che continueranno a non pagare l’addizionale Irpef».

Infatti, chi ha un reddito inferiore o uguale a 20mila continuerà a non versare alcunché. Un tetto di gran lunga superiore a quello medio dei Comuni lombardi che è di 11.900 euro. E un carico per le famiglie che varia da 23 centesimi al giorno per redditi di 21mila euro a 49 centesimi circa per quelli medi di Basiglio, che risultano essere di 45mila euro annui circa.

«Ci sono praticamente solo due entrate “libere” – spiega l’assessore al bilancio, Fabrizio Lemme – per il finanziamento di spese correnti: una è l’IMU, calcolata sulla rendita catastale degli immobili, che però non è definita dal Comune; l’altra è l’addizionale IRPEF, unica imposta direttamente proporzionale al reddito dei cittadini, che quasi tutti i Comuni italiani hanno già da tempo fissata allo 0,8%. A fronte del processo inflattivo degli ultimi anni, con un tasso che ha raggiunto l’8,4% nel 2022 assestandosi oltre il 5% nel 2023, l’andamento delle spese correnti di Basiglio è sensibilmente cresciuto. Per intenderci, se nel 2018 e 2019 si erano assestate intorno ai 7,6 milioni, nel 2023 sono cresciute fino a superare gli 8,2 milioni e la previsione per il 2024 è che vi sia un’ulteriore crescita.

«Lo sforzo chiesto ai cittadini – conclude l’assessore Lemme – è quindi molto contenuto e l’adeguamento dell’addizionale Irpef ha un’incidenza modesta su ciascuna famiglia, garantendo invece un’entrata che ci permette di pareggiare il bilancio senza tagliare servizi e continuando sulla scia della riduzione dell’indebitamento, ereditato dal passato, anche attraverso il rimborso anticipato dei mutui, con un sensibile risparmio sulla spesa per interessi».

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