"Ricordare è un dovere civico", così la sindaca Lidia Reale chiede di non dimenticare la strage di via D'Amelio. Perché è attraverso la memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, uccisi il 19 luglio 1992, che si contribuisce a diffondere la cultura dell'antimafia.
Nell'attentato rimasero uccisi, insieme al magistrato del pool antimafia, gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
"Il loro sacrificio - evidenzia la sindaca - richiede rispetto. Dopo 32 anni ritengo sia necessario conoscere la verità ed eliminare quel velo di continui depistaggi che ancora oggi ostacolano i magistrati della Procura generale di Caltanissetta incaricati di indagare sull'attentato".